Trovo penosa la nuova prassi che emerge dal sistema comunicativo globale, e che anche a Cantù sembra trovare molti adepti: fare una buona azione, ma solo se in presenza del fotografo e magari del giornalista che celebri tanta bontà.
Possibile che non ci si renda conto che tale spocchiosa buona azione è miserella, per non dire sospetta?
Rammento quanto diceva un grande, un uomo che fu uomo non solo nello sport, Gino Bartali: “Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca.”
De Andre’ cantava :”Una notizia originale non ha bisogno di alcun giornale …..” Ma Ron rispondeva “Se il tuo nome non e’ sui giornali lo si può dimenticare…”….il marketing politico esiste e quindi deve essere accettato….il problema e’ la strumentalizzazione che i politici fanno delle opere di volontariato…perché questo atteggiamento non e’ educativo nei confronti dei ragazzi che prestano il loro servizio in modo disinteressato
Il volontariato di qualsiasi tipo lo si deve fare per pura passione, perché piace a noi farlo e non per le foto sui giornali.