Il bene come promozione nel marketing politico

bartali

Trovo penosa la nuova prassi che emerge dal sistema comunicativo globale, e che anche a Cantù sembra trovare molti adepti: fare una buona azione, ma solo se in presenza del fotografo e magari del giornalista che celebri tanta bontà.
Possibile che non ci si renda conto che tale spocchiosa buona azione è miserella, per non dire sospetta?
Rammento quanto diceva un grande, un uomo che fu uomo non solo nello sport, Gino Bartali: “Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca.”

2 pensieri su “Il bene come promozione nel marketing politico

  1. De Andre’ cantava :”Una notizia originale non ha bisogno di alcun giornale …..” Ma Ron rispondeva “Se il tuo nome non e’ sui giornali lo si può dimenticare…”….il marketing politico esiste e quindi deve essere accettato….il problema e’ la strumentalizzazione che i politici fanno delle opere di volontariato…perché questo atteggiamento non e’ educativo nei confronti dei ragazzi che prestano il loro servizio in modo disinteressato

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